5 ottime buone ragioni per scegliere una piastra firmata GHD
I capelli mai rovinati
Una piastra ghd è assolutamente da preferire rispetto ad altre perché ha una qualità nettamente superiore, professionale anzi. Il rivestimento della piastra è in ceramica a ioni così da proteggere il capello mentre lo si stira affinché sia possibile avere una chioma lucente e sana. Solo con una piastra di ghd è possibile avere dei capelli perfetti come appena uscita dal parrucchiere senza avere le fastidiose e antiestetiche doppie punte.
Lo styling professionale diverso ogni giorno
La maggior parte dei modelli di piastra ghd son perfetti no solo per ottenere un look liscio perfetto anche per realizzare differenti styling. È possibile, infatti, avere dei capelli mossi se si usa la piastra come un arriccia capelli, ruotando la stessa piastra mentre la si passa ciocca a ciocca per passare da capelli lisci a mossi in un attimo.
La grandezza variabile
Le piastra di ghd sono realizzate per tutte le lunghezze di capelli così tutti trovano lo strumento più adatto per creare il look desiderato. Oltre alla piastra di dimensioni normali, ci sono quelle con i listelli liscianti più larghi, indicate soprattutto per chi ah i capelli molto lunghi per finire prima la stiratura. È possibile trovare anche la piastra mini che è più sottile, ideale per chi ah i capelli corti.
La massima durata nel tempo
Acquistare oggi una piastra ghd vuol dire far un ottimo investimento perché una volta che si ha una piastra di questo tipo non servirà comprarne altre in futuro perché la durata è davvero massima grazie alle sue caratteristiche superiori.
La possibilità di controllare la temperatura
È fondamentale che una piastra permetta di controllare la temperatura così da modularla in base al tipo di capello. Chi a i capelli molto sottili e fragili deve impostare la piastra al minimo. Se i capelli sono trattati e un po’ secchi, meglio fermarsi a una temperatura intermedia. Chi ha i capelli moto grassi, sani e robusti può fare la lisciatura alla temperatura di 230°.
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