I pianeti del sistema solare: quello che a scuola non ci insegnano
Fin da bambini ci hanno spinti a studiare i pianeti del sistema solare, nella convinzione forse che da grandi potessimo diventare degli appassionati di astronomia o, più semplicemente, perché conoscessimo un po’ meglio e un po’ più da vicino l’universo che abitiamo. Quello che non tutti forse sanno, però, è che molte delle cose che abbiamo imparato allora non risultano più valide, smentite nel tempo dai progressi della scienza e da tecniche di osservazione sempre più precise. Un esempio? Già il numero dei pianeti. Se siete ancora tra quelli che professano il credo dei nove pianeti, forse è ora che prendiate in considerazione il fatto che la scienza è ormai concorde nell’affermare che nel nostro sistema solare di pianeti ce ne sono otto e che, a rigore, quello che da sempre abbiamo considerato l’ultimo pianeta è solo un pianeta nano. Un eccesso di zelo, direte: eppure si tratta di una distinzione che ha visto “fazioni” scientifiche dibattere per molto tempo e che dimostra come la storia e la composizione del nostro sistema solare è ancora (quasi) tutta da scoprire.
Come riconoscere i pianeti del sistema solare
Ci sono comunque delle caratteristiche che, se si prende per buona la definizione più comunemente accettata, i pianeti del sistema solare non possono non avere:
- devono orbitare intorno a una stella, in questo caso il sole,
- e non essere in grado di produrre energia tramite fusione nucleare,
- devono avere una massa sufficientemente grande e una forma sferoidale
- e non avere, nella loro fascia orbitale, corpi di dimensioni confrontabili o superiori.
Stanti questi “vincoli”, insomma, gli studiosi sono d’accordo oggi a distinguere due diverse tipologie di pianeti tra gli otto del sistema solare. Ci sono pianeti terrestri, più vicini al sole, con caratteristiche più simili alla terra e composti per lo più da roccia e metalli (sono pianeti come Mercurio, Venere, Marte e ovviamente la terra). I restanti (cioè Urano, Saturno, Giove e Nettuno) sono, invece, pianeti giganti o gassosi: più distanti dal sole, hanno temperature più basse e, come dice lo stesso nome, sono composti per lo più da gas.
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