Come funzionano i prestiti ex Inpdap

Inps oggi è diventata l’ente che svolge le funzioni dell’ex Inpdap e perciò si occupa di dare accesso a un tipo di credito a condizioni agevolate per i dipendenti pubblici, siano essi dello Stato, della Provincia o anche del Comune.

Il tipo di contratto

Il prerequisito fondamentale per avere accesso a questo tipo di finanziamento riguarda la tipologia di contratto. Il lavoratore che fa richiesta deve avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In certi casi, il lavoratore può essere a tempo determinato di almeno 5 anni, ma la sua richiesta verrà esaminata a parte.

L’iscrizione e il versamento

Il dipendete deve avere 4 anni di anzianità per accedere a questo tipo di finanziamento. Deve, inoltre essere iscritto e versare regolarmente i contributi alla gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie.

La durata

La durata dei prestiti ex Inpdap può essere variabile, in base alle diverse esigenze. I piccoli prestiti hanno una durata che va da 1 fino anche a 4 anni massimo. Le rate di rimborso diventano 60 oppure 120, nel caso dei prestiti pluriennali che hanno durata 5 o 10 anni. i muti per l’acquisto o la ristorazione della casa hanno una durata maggiorie, cioè di 25 anni.

La finalità

No è necessario indicare la finalità del prestito per quelli piccoli, ma è invece richiesto per quelli di maggiore entità. È bene indicare di che tipo di credito si è alla ricerca anche perché sono previste condizioni particolari, come quelle perviste per l’acquisto del veicolo.

Il rimborso

La modalità di rimborso è la cosiddetta “trattenuta del quinto”: per i prestiti ex Inpdap riservati ai dipendenti pubblici, il pagamento della rata avviene trattenendo al massimo il 20% dello stipendio. Ogni mese, l’Inps trattiene al massimo un quinto dello stipendio per rimborsare il mutuo. In alcuni casi, è però possibile concordare una modalità differente, come può essere il pagamento dei bollettini postali oppure il bonifico bancario.

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