Prestiti in euro: somme richiedibili per i dipendenti del settore pubblico
I dipendenti del settore pubblico, anche se pensionati, hanno la possibilità di ottenere interessanti prestiti e finanziamenti di entità diversa, da restituire in comode rate mensili detratte direttamente dallo stipendio o dalla pensione. Si tratta di prestiti finalizzati, per l’acquisto di beni specifici come un’auto, o di finanziamenti personali di piccola entità, che non necessitano di alcuna giustificazione. Si tratta di prestiti in euro: somme richiedibili variano in relazione alla tipologia stessa del finanziamento, e alle necessità del richiedente. Per ottenere questo tipo di finanziamenti, è necessario essere lavoratori dipendenti o pensionati della pubblica amministrazione, statale o locale, in forza da almeno quattro anni e con contratto a tempo indeterminato. Per quanto riguarda i lavoratori con contratto a tempo determinato, la richiesta del prestito si lega alla durata del contratto, che deve obbligatoriamente essere più lunga del pianto di ammortamento.
I piccoli prestiti ex Inpdap sono finanziamenti non finalizzati, che corrispondono ad un importo variabile da una a quattro mensilità e restituibile in un periodo che non supera i quattro anni. Non necessitano di alcuna giustificazione e possono essere richiesti per affrontare qualsiasi tipo di spesa, dall’acquisto di oggetti personali, alle vacanze, alle spese mediche. I prestiti pluriennali ex Inpdap sono prestiti in euro, le cui somme richiedibili variano soprattuto in relazione al reddito del beneficiario: questo perché l’entità delle rate non deve mai superare la misura di un quinto dello stipendio o della pensione. Si tratta di prestiti finalizzati, che richiedono una precisa documentazione della spesa che ne ha determinata la richiesta: acquisto di un veicolo, ristrutturazione della casa, acquisto di elementi di arredo e così via.
Gli importi possono variare da 10 / 15 mila euro anche fino a 60 mila, 70 mila euro e oltre, da restituire secondo il piano di ammortamento prescelto. Il reddito del richiedente costituisce un fattore di garanzia, tuttavia, soprattutto per i mutui casa e i prestiti da restituire in periodi piuttosto lunghi, può essere richiesta la stipula di una polizza vita o di un altro tipo di prodotto assicurativo.
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